È incredibile, ma
purtroppo sono cose che succedono veramente. Sfortunatamente non è
raro “imbattersi” in persone, che si ritengono dei Cartomanti
professionisti, commettere questo gravissimo errore. Gravissimo per
sé stessi, ma maggiormente per il proprio Consultante. Egli, già
tormentato dalle proprie angosce, vive come intrappolato in un ciclo
vizioso che non gli permette di essere abbastanza lucido e
obbiettivo. Le persone che percorrono questa strada cercano nelle
carte la realizzazione di desideri che probabilmente non si
avvereranno mai. Il loro stato emotivo-mentale è privo di lucidità
e di serenità. La loro vita è ferma, vuota, e giorno dopo giorno
deperiscono senza delle prospettive future realistiche. È proprio
questo che accade quando le carte vengono insistentemente
interrogate, per ore o addirittura giorni, sullo stesso argomento.
Questo atteggiamento malsano per la psiche può causare dei danni
irreversibili ad un essere umano, perché non gli permette di fare
quel passo necessario che porterebbe condurlo verso una vita
migliore.
Le carte rispondono in
modo veritiero alla prima domanda con cui vengono interrogate. Questo
è un dato di fatto comprovato. Personalmente non accetto mai che un
Consultante mi rivolga la stessa domanda nel corso della medesima
giornata, e se per questo neppure nell’arco dei quindici giorni
successivi (il tempo da me stabilito per l’evolversi della
situazione). In casi del genere penso sempre che magari il
consultante non abbia capito bene qualche punto del consulto. Allora
cerco di ripetere, spiegare meglio. Riassumo ciò che ho appreso
dalle carte durante la “lettura”, riguardo gli appunti nel mio
quaderno-diario, dove trascrivo ogni consulto che ritengo necessario
annotare.
Chi mi conosce, conosce
bene il mio metodo di lavoro e sa che i miei consulti sono abbastanza
dettagliati da non lasciare dubbi. Non necessitano di ulteriori
approfondimenti nei giorni successivi. È mia abitudine stabilire con
il Consultante alcune regole riguardo ai consulti e una di queste
regole sottolinea il mio “rifiuto” categorico di insistere con la
stessa domanda. Vi siete mai domandati come si sente un Cartomante
quando viene “prosciugato” delle sue energie? Quando si trova di
fronte un individuo che vive completamente assorbito dall'ossessiva convinzione che ciò che deve accadere in una tale situazione è
proprio quello di cui egli è fermamente convinto? E questo anche
quando le carte esprimono un pronostico che dice esattamente l’esatto
contrario? È qualcosa di devastante, credetemi, trascorrere un
consulto con una persona che non ha la minima intenzione di
affrontare la realtà per quella che è, sapere che non è possible,
in alcun modo, esserle di conforto. È un’esperienza estenuante.
Naturalmente il mio
suggerimento è quello di astenersi da questo tipo di comportamento
poco professionale e di seguire una condotta che in linea con il
proprio equilibrio mentale e che con quello del Consultante.
Accanirsi ossessivamente sulle carte riguardo a risposte già date e
su fatti già reali, che è possibile appurare con i propri occhi,
non è il modo più giusto per risolvere i propri problemi. Ogni
essere umano deve trovare dentro di sè la forza per affrontare le
innumerevoli difficoltà che la vita riserva, resistendo ed uscendo
più forte e mature. Le carte non sono il mezzo più adatto per
trovare lavoro, chiedere scusa alle persone che abbiamo ferito, far
ritornare l’amore perduto o risolvere, come d’incanto, tutte le
questioni finanziarie. Sono invece in ottimo alleato per aprirci gli
occhi là dove non riusciamo a vedere o non vogliamo vedere, per far
sorgere o confermare dei dubbi che sono già presenti in noi. Una
“lettura” delle carte è come un amico che ci dice, senza troppe
mezze parole, delle verità che non vogliamo accettare, ma che sono
quelle giuste. Verità queste che ci possono spingere a trovare il
coraggio di lottare con fermezza verso una vita più sana.
Tutti i diritti sono riservati .
Odete Lopes
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